J.S. BACH
VARIAZIONI GOLDBERG
Pascal Dubreuil, clavicembalo
Ramée RAM 1404
Non c’è niente da fare: ogni nuova incisione delle celeberrime “Variazioni Goldberg” desta in me una profonda curiosità. Non riesco a pensare che non ce ne sia bisogno, non voglio crederlo e non mi piace ammetterlo.
Per fortuna, questa nuova e pregevolissima edizione conferma una mia convinzione: che oggi più che mai ci sia la possibilità per tutti di dire qualcosa di nuovo, anche su pagine incise ormai da tutti, pianisti e cembalisti.
Certo, non è facile affrontare queste musiche diventate così famose grazie all’interpretazione di personaggi come Glenn Gould. Da questo punto di vista dunque posso tranquillamente affermare che Pascal Dubreuil non ha alcun timore reverenziale nell’affrontare le Goldberg e che con questo cd conferma quanto di buono fatto con le precedenti incisioni bachiane. Le Partite incise da Dubreuil hanno infatti già vinto importanti premi come il Preis der Deutschen Shallplattenkritik.
L’interpretazione di Dubreuil non sembra essere formalmente controcorrente; non sembra cioè volere dire qualcosa di nuovo attraverso ad esempio una scelta dei tempi “sconvolgente”. Piuttosto, è attraverso la scelta accurata dello strumento (una meravigliosa copia da un originale di Couchet – Antwerp1679) e dell’articolazione che Dubreuil riesce ad essere originale senza snaturare un contesto musicale, come dicevamo, piuttosto noto.
Sorprende, positivamente, la scelta di mantenere i “suoni” dello strumento, cioè i rumori dati dal cambio dei registri e delle tastiere. In altre incisioni potrebbero forse disturbare, qui invece si ha la piacevole impressione che Dubreuil affronti le variazioni una dopo l’altra, senza pausa nella registrazione. Come fossimo in un concerto.
Una edizione dunque che raccomandiamo soprattutto ai collezionisti, a coloro cioè (come il sottoscritto), che non si fermano in discografia alla prima interpretazione, ma che vogliono ascoltare più voci diverse.
Un disco davvero fenomenale.
Gabriele Formenti