S. MAYR
REQUIEM
Siri Karoline Thornhill, soprano
Katharina Ruckgaber, soprano
Markus Schäfer, tenore
Robert Selliar, tenore
Martin Berner, basso
Ludwig Mittelhammer, basso
Virgil Mischok, basso
Simon Mayr Chorus and Ensemble (direttore musicale Theona Gubba-Chkheidze)
Franz Hauk, direttore
Naxos 8.573419-20
In questa coppia di CD la Naxos ci presenta la prima registrazione mondiale della Grande messa da requiem ricostruita dal musicologo e direttore d’orchestra Franz Hauk. Già nel 1995 era stata pubblicata una registrazione di un’altra Grande messa da requiem di Mayr, sotto la guida di Pierangelo Pelucchi, ma Hauk successivamente ha scoperto nella Biblioteca Civica di Bergamo, città in cui il bavarese Mayr tenne dal 1802 alla morte nel 1845 il ruolo di maestro di cappella alla cattedrale di S. Maria Maggiore, vari fogli di partiture autografe che potevano essere radunati in un’unica composizione, questo “Requiem grande”, che è ancora più monumentale di quello precedente, richiedendo oltre al coro, due soprani, due tenori e addirittura tre bassi. Manca solo l’Offertorio, che probabilmente nelle esecuzioni veniva reso con brani probabilmente di Cherubini o Mozart; nella presente edizione non è stato interpolato e quindi è assente.
Si tratta di un lavoro grandioso, che unisce derivazioni tedesche, per esempio da Haydn, con caratteristiche musicali chiaramente tratte dall’opera italiana, tale da rendere certi brani davvero “operistici”, ma particolarmente vibranti e affascinanti, anche se forse non troppo ispirati dal punto di vista religioso.
La registrazione proposta dalla Naxos è di buona fattura, ben diretta e suonata, da un complesso esperto nella musica di Mayr, essendo questo compositore l’eponimo dell’orchestra e del coro. I numerosi cantanti sono molto corretti ed espressivi, anche se forse non tutti vocalmente brillino per particolari doti o bellezza del timbro, ma si tratta in ogni caso di decorosissimi professionisti. Nel complesso abbiamo una messa da requiem interessante, musicalmente piacevole e in certi punti originale, anche se forse di non grande ispirazione spirituale.
Davide Dettore