Roger Sacheverell Coke
24 preludes
15 variations & Finale
Simon Callaghan
SOMM 0147
Bisognava evidentemente attendere fino ad oggi per conoscere la dimenticata musica del compositore inglese Roger Sacheverell Coke (1912-1972).
Un scoperta indubbiamente straordinaria quella che ci viene offerta dall’etichetta Somm (da poco distribuita anche nel nostro paese).
Artefice di questa riproposta in tempi moderni della sua musica è il giovane pianista britannico Simon Callaghan che fa così un grande piacere non solo alla memoria del dimenticato compositore, ma anche al patrimonio musicale di una nazione che, pur avendo nella sua storia compositori di assoluto valore (da Purcell fino a Britten, tanto per intenderci), sembrava ormai nota per lo più solo per i vari Elgar, il già citato Britten, Vaughan Williams e pochi altri.
La riscoperta dell’opera di Coke va dunque nella giusta direzione, quella cioè di approfondire il repertorio pianistico, con opere di immenso valore musicale e tecnico.
Come spesso capita per gli autori sconosciuti, le poche informazioni le troviamo in quell’autentica “bibbia musicale” che è il Grove Dictionary, dove in effetti – come ci ricorda lo stesso Coke – il compositore viene ricordato.
Ma la sua musica? Che fine ha fatto?
Ecco allora in prima registrazione assoluta l’immenso ciclo dei 24 preludi per piano (diviso in due numeri d’opera, 33 & 34) e le 15 Variations & Finale.
Quella che possiamo riascoltare è dunque una musica ricchissima, che guarda tanto a Rachmaninov quanto a Scriabin ma che non rinuncia a un fortissimo tasso di originalità.
Dunque, c’è ancora tanto da fare, non solo nell’ambito (oggi assai di moda, dobbiamo ammetterlo) della musica antica, dove le riscoperte sono all’ordine del giorno.
Anche il novecento, il secolo a noi più vicino, può riservare molte gradite sorprese.
Rimane il mistero di come questo visionario compositore sia stato ignorato fino ad oggi dai britannici, sempre così giustamente orgogliosi di quanto di bello proposto dai propri artisti di casa.
Immancabile per tutti i curiosi, amanti delle rarità.
Gabriele Formenti