a-akermes bel canto

AA.VV

“Bel Canto”,

Simone Kermes, soprano

Sony 88765455042

Concerto Köln

Christoph-Mathias Mueller, direttore

 

È sempre pericoloso quando un cantante lirico vuole affrontare un repertorio non per lui consueto, dato che tale atto può rivelarsi una magnifica scoperta di un nuovo sviluppo di carriera, oppure un puro atto di presunzione. Purtroppo questo recital del 2013 offertoci dal famoso soprano Simone Kermes costituisce un esempio della seconda alternativa.

Nelle intenzioni originarie il disco avrebbe dovuto essere un excursus di esempi di belcanto da Monteverdi a Verdi, passando da Mercadante, Rossini, Donizetti e Bellini, atti a mettere in mostra le capacità, belcantistiche appunto, del noto soprano tedesco. Malauguratamente il tutto si dimostra un atto di eccessiva audacia.

La Kermes è adeguata e apprezzabile quando canta Handel e altri autori del Settecento: possiede una tecnica e una voce, sia come estensione sia come corpo, più che adeguate a queste parti. Ma quando nel CD affronta Mozart e la Regina della Notte cade miseramente: i sopracuti e le agilità ci sono tutti e corretti, ma l’interpretazione è del tutto irrilevante. Lo stesso può dirsi per il Rossini di Maometto II o addirittura di Semiramide: “Giusto ciel, in tal periglio” è assolutamente privo di qualunque pathos (e la frequente voluta assenza del vibrato è oltretutto sgradevole) e altrettanto miseramente piatto è “Bel raggio lusinghier”, sebbene tutte le agilità siano al loro posto. L’apice dell’inadeguatezza, sia interpretativa sia vocale (per inconsistenza del timbro ed eccessiva leggerezza del corpo), avviene con “Casta diva” dalla Norma di Bellini e con i brani dai Masnadieri e soprattutto dall’Attila di Verdi; in quest’ultimo caso la Kermes osa l’assurdità di affrontare l’aria e cabaletta di esordio di Odabella, che ha fatto tremare voci ben più robuste e interpretativamente solide di lei.

Senza dubbio più adeguata e a suo agio la Kermes è nelle rimanenti arie di Mercadante (Virginia), Donizetti (Betty e Linda di Chamounix) e di Bellini (Adelson e Salvini), maggiormente adatte al suo timbro e alla sua personalità, anche se sono presenti ancora sgradevoli fissità di suono, la cui presenza è incomprensibile, in quanto, come dimostra in altri momenti, la cantante è senza dubbio in grado di evitarle. Molto buona infine (e ce lo potevamo aspettare) l’interpretazione dell’ultima traccia del CD, il madrigale “Sì dolce è’l tormento” di Monteverdi, squisita e dolcissima. Ma purtroppo troppo poco per salvare il disco.

Il Concerto Köln e il suo direttore Christoph-Mathias Mueller sostengono molto correttamente la Kermes, anche se talora il loro suono, di bella qualità, sovrasta la tenue voce del soprano e non si capisce se per difetto di registrazione o come conseguenza dell’esile corpo della vocalità della cantante.

Davide Dettore