Stefano Bulfon – “Studio di trasparenze”
Maria Grazia Bellocchio (pianoforte)
Maria Ronchini (viola)
Laura Catrani (soprano)
Divertimento Ensemble – Sandro Gorli
CD Stradivarius STR 33779
Tra i meriti che possono essere ascritti alla musica contemporanea vi è indubbiamente quello di porre l’ascoltatore di fronte alla categoria del “saper” speculare non solo nel frangente dell’ascolto stesso, ma nel proseguimento temporale in cui l’atto dell’ascolto cessa di essere tale a livello fisico. Ecco che allora l’ascolto-pensiero si tramuta in pensiero-ascolto, un passaggio delicatissimo, fondamentale e ineludibile affinché la musica, per l’appunto, possa continuare a s-volgere la sua funzione speculativa, indissolubile e proprio per questo es-pressione del suo essere processo estetico. Le opere musicali di Stefano Bulfon raccolte in questo CD formano un “corpus” di es-pressioni nel quale il valore globale (nel senso propedeutico del termine) risiede proprio nell’indissolubilità della sfera speculativa che si coniuga con il processo estetico del suo essere “atto”. Un atto che si prolunga, che continua ad annidarsi in colui che “sa” (ossia che ha cognizione) ascoltare. I cinque brani che si coagulano intorno allo “Studio di trasparenze” ne rappresentano una dimostrazione esemplare, nel quale il primo ascolto fisico rappresenta solo il processo introduttivo di ciò che poi nel nostro pensiero si andrà a ri-ascoltare, in quanto l’apparato costruttivo da ciò che è formato (la concatenazione di suoni/timbri) è destin-ato a ripresentarsi (una sorta di “moira” mitologica, e qui mi chiedo quanto abbia influito in Bulfon lo studio e la conoscenza della letteratura greca) come atto-del-suo-attuarsi. Ma la peculiarità della musica del compositore friulano si manifesta anche per il fatto (si ascoltino i quattro segmenti che formano la linea de “Die Art des Meinens”) che tale speculazione non è mai dis-giunta con la sfera ermeneutica del suo proporsi. E in ciò Bulfon è spietatamente esigente, in quanto richiede a colui che offre il proprio udito/logos una capacità di lucida assimilazione (mi riferisco soprattutto a quei brani dove vi è la presenza della voce, uno Sprechgesang dilatato dalla forza ineluttabile del tempo) che, altrettanto lucidamente, fa sbocciare l’irruzione di ciò che comunica, di ciò che è messaggio, ossia passaggio di conoscenza, del principio “Hermes”-neutico. Semplicemente idea-le la lettura esecutiva da parte di tutti gli interpreti, a cominciare da Maria Grazia Bellocchio e dai componenti del Divertimento Ensemble, capaci di offrire al meglio all’ascoltatore quanto poi dovrà ri-elaborare nel suo ascolto interiore destinato ad essere pensiero.
Andrea Bedetti