11/08/2019 Accademia Chigiana
Concerto finale corso di perfezionamento Daniele Gatti
Formazione è la parola chiave della Accademia Musicale Chigiana dal 1932 e quale miglior occasione di un concerto di un Corso di Perfezionamento per apprezzare il frutto di questi corsi e l’altissima caratura degli allievi e dei docenti. La sera dell’11 agosto al Teatro dei Rinnovati, all’interno del Palazzo Pubblico di Siena, in Piazza del Campo si è svolto il secondo ed ultimo concerto del corso di direzione d’orchestra del M° Daniele Gatti. Sul podio cinque allievi del corso: Nicolò Jacopo Suppa (Italia), Tommaso Ussardi (Italia), Joanna Natalia Ślusarczyk (Polonia), Karl Kidney Hirzer (Canada/Irlanda) e Diego Ceretta (Italia) che si sono divisi l’arduo programma del concerto: il Concerto per Orchestra di Béla Bartók (primo movimento Suppa; secondo, terzo e quarto Ussardi e quinto Ślusarczyk), Ma mère l’oye di Maurice Ravel (Hirzer) e La Suite de L’Oiseau de feu di Igor Stravinskij (Ceretta). Sul palcoscenico a condividere l’esperienza del corso per due settimane l’Orchestra Giovanile Italiana altra eccellenza toscana che collabora con la Chigiana da ormai cinque anni dando la possibilità ai musicisti che la compongono di maturare esperienza su repertorio poco frequentato dalle orchestre giovanili e dai giovani professori d’orchestra in genere. Il primo allievo a salire sul podio è il milanese Nicolò Jacopo Suppa alle prese con il primo movimento del Concerto per Orchestra di Bartók.
Suppa possiede un gesto elegante, preciso e vario e l’orchestra lo segue senza esitazioni. La sua lettura di Bartók è molto attenta all’aspetto ritmico e narrativo. Si succede sul podio il veneto Tommaso Ussardi con i successivi tre movimenti del Concerto per Orchestra. Ussardi appare decisamente acerbo sotto il punto di vista del gesto, con una mano sinistra non sempre chiara e spesso poco elegante e armonica; d’altro canto la sua interpretazione restituisce un suono mutato dell’orchestra, più scuro e molto curato. Alle prese con l’ultimo movimento la direttrice polacca Joanna Natalia Ślusarczyk. Rispetto ai due direttori precedenti la Ślusarczyk sembra avere una particolare intesa con l’orchestra che ricambia l’energica direttrice con altrettanto impegno ed entusiasmo. Il gesto è preciso e intenso e con le due braccia quasi sempre simmetriche e all’unisono. Ciò che ne scaturisce però è un’esecuzione piuttosto ordinaria, attenta ma senza particolari spunti. Dopo l’intervallo è la volta di Karl Kidney Hirzer con Ma mère l’oye di Ravel. La breve suite di favole non ha le difficoltà tecniche del concerto di Bartók ma richiede maggiore attenzione dal punto di vista poetico e coloristico. Il direttore canadese/irlandese non delude da questo punto di vista anche se la sua lettura sembra solo superficiale o per lo meno distaccata come dimostrano i momenti drammaturgici chiave come per esempio l’ingresso di tutti gli archi con l’arpa nel primo brano o il crescendo di fiati e percussioni del terzo o il grandioso finale del quinto. Ultimo ad esibirsi sul podio il giovane milanese Diego Ceretta con la Suite de L’Oiseau de feu di Stravinskij nella consueta versione del 1919. L’impostazione del gesto è tipicamente “italiana” anche se un pochino acerbo nella conduzione del braccio sinistro. Ciò che risalta maggiormente è sicuramente la musicalità di questo ragazzo e la chiarezza di idee nell’affrontare questa difficile pagina di Stravinskij.
A conclusione della serata i ringraziamenti e la consegna dei Diplomi di frequenza. Joanna Natalia Ślusarczyk riceve una borsa di studio da parte del Rotary Club Siena e Diego Ceretta riceve il Diploma di Merito, primo in assoluto nei quattro anni di Corso del M° Daniele Gatti.
Luca Di Giulio