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L. BOCCHERINI

6 SONATE DI CEMBALO E VIOLINO OBBLIGATO OP.5

Liana Mosca, Violino

Pierre Goy, fortepiano

Stradivarius STR 33983 (2CD)

Schermata 2016-11-02 alle 16.07.41

La figura di Luigi Boccherini è stata in questi ultimi anni fortemente rivalutata, anche grazie alla ricerca musicologica e al lavoro sulle fonti. Da sempre per la verità nome noto nei libri di storia della musica per il suo rapporto privilegiato con il violoncello (del quale fu straordinario solista), oggi si rivaluta anche il resto della sua produzione. Questa operazione porta a un duplice risultato: da una parte riscopriamo gioielli dimenticati e dall’altro cogliamo meglio la grandezza di questo compositore italiano (ma emigrato presto in Spagna), capace più di altri di anticipare alcune tendenze del classicismo viennese.

Ricordato ancora oggi per l’ideazione del quintetto per archi con il doppio violoncello, Boccherini compose molte sinfone, alcune anche per grande orchestra, e altri lavori da camera. Il presente doppio disco Stradivarius ci fa riapprezzare così le 6 Sonate di Cembalo e Violino obbligato op. 5, pubblicate a Parigi nel 1768 con dedica a tale Madama Brillon de Jouy la quale fu – come ci ricorda lo storico dell’epoca Charles Burney – una delle più grandi clavicembaliste del periodo.

Rimandando alla lettura dell’esauriente libretto per capire quante idee musicali che compaiono qui per la prima volta saranno poi riutilizzate in altri importanti lavori boccheriniani, parliamo dell’interpretazione fornitaci dalla violinista Liana Mosca e dal pianista Pierre Goy.

Ci troviamo di fronte a un doppio disco di assoluto valore. Non è la prima volta che abbiamo modo di apprezzare le straordinarie doti di Liana Mosca (la qualche suona in alcuni dei più rinomati ensemble, su tutti “il giardino armonico”). Qui la troviamo perfettamente a proprio agio con la scrittura boccheriniana anche grazie all’utilizzo di un violino particolare: un Louis Guersan, Parigi, circa 1760. Lo strumento è dunque perfettamente coevo a questa musica. Al pianoforte Pierre Goy con un fortepiano da tavolo, originale di Fredericus Beck, Londra, 1773. Di questi due strumenti troviamo alcune belle immagini all’interno del libretto.

Boccherini sembra qui sperimentare un nuovo tipo di scrittura. La tastiera obbligata e il violino. Entrambi sullo stesso piano. E’ quello che farà poi anche Mozart con le sue sonate per violino. Ne esce un dialogo costante e un amalgama sonoro unico nel suo genere, definitivo giustamente quasi “orchestrale”.

Un bellissimo doppio disco, senza una benchè minima sbavatura, con una presa del suono che riesce in maniera impeccabile a riprodurre un palcoscenico sonoro dove questi due strumenti originali dell’epoca possono essere autentici protagonisti. Un doppio disco da premio. Complimenti.

Gabriele Formenti