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J-M. LECLAIR

VIOLIN CONCERTOS

FABIO BIONDI, VIOLINO

EUROPA GALANTE

GLOSSA

Schermata 2016-11-02 alle 16.07.41

Il disco del mese di Giugno 2017 è l’ultimo gioiello prodotto da Fabio Biondi con il suo storico ensemble Europa Galante. Il passaggio all’etichetta Glossa (da Virgin veritas – ex EMI, quindi una major) non sembra aver fatto venir meno le energie al grande violinista italiano, che anzi proprio in Glossa pare avere trovato una nuova dimensione artistica, proponendo progetti mai scontati. Ricordiamo ad esempio, fra gli ultimi dischi pubblicati, “il diario di Chiara” che propone musiche composte per l’Ospedale della pietà di Venezia (reso celebre da Vivaldi, ma molto attivo anche prima della sua direzione), con musiche, tutte da riscoprire. Ma anche l’album dal titolo “I concerti dell’addio”, una bellissima antologia dedicata agli ultimi concerti composti dal grande veneziano. Insomma, se il gruppo si è fatto un nome con Vivaldi e con la pluripremiata incisione delle 4 stagioni di Vivaldi, oggi la direzione intrapresa segna un ulteriore passo in avanti verso la riscoperta di autori e repertori poco frequentati in disco.

E’ proprio quello che succede con questo nuovo CD, dedicato al francese Jean-Marie Leclair, superbo violinista, passato alle cronache per essere morto assassinato da mano ignota e per il suo violino, un meraviglioso esemplare costruito appositamente per lui da Stradivari nel 1721 (oggi di proprietà di Guido Rimonda), e da allora noto come Stradivari “Le Noir”.

Se guardiamo alla discografia inerente Leclair facciamo una scoperta interessante: pochissimi gruppi francesi si sono dedicati alla sua musica, mentre è un inglese, Simon Standage ad avere dedicato molti dischi alla sua musica (con Collegium Musicum 90 per l’etichetta Chandos Chaconne). Come spiegare questa stranezza?

Forse una possibile risposta ce la fornisce lo stesso Leclair, il quale presenta una musica profondamente italiana, piuttosto lontana da certe raffinatezze francesi e molto vicina, per contro, al lirismo italiano.

Fatta questa considerazione, questo disco Glossa è di una bellezza sconvolgente e ci propone quattro concerti per violino tratti dall’Op. 7: n. 1, 3, 4, 7. Si tratta, come è ovvio, solamente di un assaggio della numerosa produzione strumentale del compositore francese, capace però di farci entrare con prepotenza in questo universo musicale dove il virtuosismo richiesto all’interprete è notevole (alcuni passaggi sono degni del miglior Tartini) ma sempre perfettamente bilanciato, in una ideale architettura sonora: autentico esempio di splendore barocco verso li quale guardò sempre questo animo inquieto.

Gabriele Formenti