J. P. Rameau
ZAIS
Pastorale eroica su libretto di L. de Cahusac
Les Talens Liriques
C. Rousset, dir.
APARTE. AP. 109
Ho tra le mani un lussuoso volumetto di circa cento pagine, numerato (questo è il numero 000360) che altro non dovrebbe essere se non il box dei tre CD sui quali e’ registrata la ZAIS di Rameau. Ma non lo e’, o meglio, non e’ soltanto questo: un oggetto da collezione, un oggetto di culto per gli amanti di Rameau, non solo d’oltralpe, uno strumento di studio per storici della musica, musicologi e interpreti. E definizioni ce ne sarebbero certamente ancora.
Il volume contiene, oltre al libretto dell’Opera, una esauriente sinossi della vicenda messa in musica e un esauriente profilo artistico degli interpreti.
La storia di ZAIS e la storia di Rameau potrebbero servire a sostenere l’assioma secondo il quale il successo, l’affermazione non sono preclusi, anche se tardano a venire.
Nato a Digione nel 1683, Rameau abbandono’ la scuola all’eta’ di quattordici anni e passo’ i successivi ventisei nell’anonimato della provincia più profonda e meno brillante, mentre la sua produzione musicale si limitò ad un a smilza raccolta di pezzi per clavicembalo, qualche mottetto e poche Cantate. Al momento della sua morte, avvenuta nel 1764, più che ottantenne, la situazione si era completamente rovesciata e le sue composizioni ammontavano a circa trenta Opere, tre raccolte per clavicembalo, una quarantina di libri di teoria musicale che costituirono uno snodo fondamentale nella costituzione delle basi scientifiche della musica e della sua comprensione, a cominciare dal temonumentale Trattato dell’Armonia, del 1722.
Ma e’ all’eta’ di cinquant’anni che avvenne la vera rivoluzione nell’attivita’ di Rameau, da quando cioè inizio’ a comporre musica per la Scena, da “Hippolyte et Aricie” del 1733 a “Les Indes galantes” del 1735, accolte peraltro con tiepido scetticismo (e usiamo un eufemismo) a “Platee del 1745, “Pigmalion” del 1748 e “Zoroastre” del 1748, fino a “Les Boreades” del 1763, che tuttavia l’Opera de Paris desistette dal mettere in scena.
ZAIS, che qui abbiamo in tre CD, risale ad un periodo particolarmente fecondo e felice della creatività di Rameau ( ben dieci opere composte in soli cinque anni). Ma “Pastorale eroica” o “balletto eroico”, definizioni che impone Rameau, in quanto Opera nella quale il balletto gioca un ruolo non indifferente, forse sottostimando la qualità e il valore dell’opera nel suo complesso, caratterizzato da una musica forte ed elegante nello stesso tempo, capace di presentare molteplici “sfaccettature”. Insomma, un’opera charmante, nonostante le critiche, talora feroci, a carico del libretto di Louis de Cahusac.
L’opera venne presentata al pubblico nel 1748 e replicata nel 1761 e ancora nel 1769, totalizzando complessivamente circa cento rappresentazioni nell’arco di vent’anni.
Eppure la musica di Rameau non era considerata “facile” dai suoi contemporanei, probabilmente anche per la soggezione che incuteva la sua fama di teorico dell’estetica musicale e quindi per il pregiudizio che allo stesso tempo non potesse essere anche un compositore di vaglia.
La storia rimetterà poi le cose a posto, restituendoci il Rameau scintillante di questi dischi.
Angelo Formenti