CD COVER GOLDBERG RANA

J.S. BACH

VARIAZIONI GOLDBERG

BEATRICE RANA, Pianoforte

Warner Classics

Schermata 2016-11-02 alle 16.07.41

Il secondo album per Warner Classics di Beatrice Rana segna un punto di partenza importante nel percorso artistico di questa giovane interprete, ma al contempo un punto di arrivo. Dopo l’album d’esordio con la major discografica dedicata a due capolavori del repertorio pianistico con orchestra (Prokofiev e Tchaikovski, concerti per Piano – Orch. Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano sul podio), giunge ora in tutti i negozi (come anche in digitale e sulle piattaforme online in streming) questo nuovo CD che presenta a chi scrive, da subito, una forte fascinazione canadese (Ascoltate a tal proposito l’intervista che abbiamo realizzato con Beatrice Rana). A soli 18 anni Beatrice trovava proprio su suolo canadese la sua prima importante affermazione in un Concorso internazionale, che diede inizio a quella che ancora oggi è considerata una carriera fra le più interessanti, sicuramente da seguire e gustarsi passo dopo passo. Nel frattempo Beatrice Rana continua a studiare con i suoi maestri, continua a perfezionarsi, non si sente arrivata. Una lezione di umiltà e intelligenza che spicca come un bagliore scintillante di questi tempi.

Questa nuova incisione è diversa da tutte le altre ascoltate fino ad oggi e mostra la maturità raggiunta dalla giovane pianista di Copertino. E’ di grande interesse per molti motivi e cercheremo di raccontarveli brevemente. Prima di tutto Beatrice Rana non vuole imitare il clavicembalo e cercare una “via storica” di esecuzione di questa musica. Non avrebbe senso, tali e e tante sono oggi le versioni disponibili di queste variazioni. Invece, sfrutta la bellezza di un moderno pianoforte Steinway per mostrare l’infinita tavolozza timbrica e coloristica che permea la musica di Bach. I ritornelli delle varizioni presentano poche fioriture, calibrate ma sempre efficaci. Ma l’aspetto che maggiormente colpisce è il lavoro svolto sulle dinamiche. Da questo punto di vista sicuramente efficace è stata la scelta dello strumento che permette a Beatrice di creare dei pianissimi iniziali di grande fascino con conseguenti crescendo (Variatio 19 e Variatio 22). Anche il parametro dell’articolazione sembra essere stato oggetto di profonde riflessioni e il prodigio digitale di Beatrice Rana non è mai fine a se stesso.

E’ musica difficile, anzi difficilissima, tanto da incidere quanto da portare in concerto, con i suoi oltre 80 minuti di musica senza soluzione di continuità. Ma Beatrice Rana non ha paura di mostrare ai propri ascoltatori come si possa ancora oggi mantenere viva l’attenzione oltre quella soglia minima di attenzione, oggi sempre più bassa. Così, le sue Goldberg ci fanno pensare, ci fanno immaginare, ci fanno sognare. Ci riportano a Glenn Gould, al più celebre canadese che rese famose queste 30 variazioni, ma anche a Bach che la leggenda vuole non amasse il pianoforte (cosa non assolutamente vera, come hanno dimostrato le più recenti ricerche musicologiche). Ci piace pensare che entrambi, da lassù, stiano sorridendo e applaundendo alla nostra giovane pianista. Lo facciamo anche noi, scegliendo questo disco come CD del mese di Marzo! Complimenti!

Gabriele Formenti