J. S. Bach
LUTHER CANTATEN
Chorus Musikus Koln
Das Neue Orchester
Christoph Spering, dir
Deutsche harmonia Mundi 88985320832 (4 CD)
In uno spartano cofanetto di cartoncino leggero sono raccolti quattro CD che Christoph Spering, con la “Neue Orchester” e il Chorus Musikus Koln, dedica alle “Cantate luterane” di Bach.
L’etichetta che le pubblica, dhm, e’ di norma una garanzia di qualità esecutiva e tecnologica, cosa che si conferma anche con questa registrazione.
Che dire delle Cantate che vengono qui presentate? Vale la pena forse ricordare che Bach compose circa duecento Cantate da chiesa, la maggior parte delle quali tra il 1723 e il 1740 che, pur nella varietà delle forme, si mantengono sempre su standard qualitativi di assoluto rilievo: dei piccoli gioielli nei quali parole e musica acquistano una valenza unitaria e trascendente, portandoci sul terreno dell’esegesi teologica. Ma piu’ delle altre, tredici Cantate sono il risultato insuperabile della riflessione bachiana sul Corale luterano che, negli anni più’ fecondi di Bach erano già considerati stilisticamente “vecchi” (BWV 2, 4, 7, 14, 36, 38, 61, 62, 80, 91, 121, 125, 126).
Pur con la completa adesione alle tesi di Lutero e salvo poche eccezioni, bisogna sottolineare come Bach, in queste Cantate, utilizzi le parole dell’ex-agostiniano solo nella prima e nell’ultima strofa, mentre le altre sono affidate ai versi di autori per lo più sconosciuti. Le singole melodie corali trovano peraltro posto nei movimenti centrali, dove vengono elaborate, costruite.
Resta sul tavolo la questione di quale organico minimo di esecutori e di strumenti musicali, vista l’estrema varietà formale degli spartiti, Bach ritenesse necessario per l’esecuzione delle Cantate.
Gli ultimi studi ci dicono che a Lipsia, nel 1730, Bach usava quasi sempre un coro di soli quattro cantanti. Ma abbiamo anche studi di segno contrario, a confutazione di questa tesi.
La mia opinione è che Bach, sempre pragmatico, si sia sempre servito, nelle sue varie peregrinazioni come maestro di Cappella ( e non solo), di ciò che di volta in volta aveva a disposizione. Quindi quattro coristi se altra disponibilità non c’era; un numero maggiore se erano disponibili. Allo stesso modo, oboe d’amore, per esempio, se era disponibile l’oboista, altrimenti no. Bach in queste cose era molto duttile, al punto, in certi casi, di non specificare organico e strumenti. Bisogna poi tenere conto che in certi periodi dovette praticamente sfornare una Cantata alla settimana, sempre con lo stesso organico.
Ma al di là di tutto restano le Cantate, che sono piacevolissime, alcune anche molto famose.
I quattro CD ne danno testimonianza, con una performance da parte degli esecutori di assoluta rilevanza.
Angelo Formenti