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F.J. HAYDN

“Solo e pensono”

Sinfonie n. 42, 64, 4.

Aria “Solo e Pensono”

Ourverture “L’isola disabitata”

Il Giardino Armonico

Giovanni Antonini, direttore

HAYDN2032 – ALPHA

Prosegue con buon passo di marcia questa nuova integrale delle sinfonie di Haydn per l’etichetta francese Alpha (gruppo Outhere). Si tratta – come abbiamo avuto più volte modo di sottolineare – senza dubbio di un progetto discografico fra i più originali degli ultimi anni per come è stato predisposto: due orchestre (il Giardino Armonico e la Kammerorchester Basel), una scadenza a lungo (per non dire lunghissimo) termine come il 2032 e la scelta di confezionare ogni singolo album con Sinfonie anche distanti fra loro, spesso affiancate a lavori di altri compositori del periodo, con un booklet ricco di fotografie d’autore.

In questo terzo volume troviamo dunque le Sinfonie n. 42, 64 e la giovanile sinfonia n.4. Questa volta non abbiamo – come accaduto per i precedenti due volumi – lavori di altri compositori, bensì altre due composizioni di Haydn: l’Ouverture dall’Isola disabitata e la stupefacente aria “solo e pensoso” dove protagonista è la straordinaria voce di Francesca Aspromonte.

Ancora una volta Antonini si conferma geniale direttore e interprete di questa musica e la scelta di non proporre cronologicamente le Sinfonie ha l’indubbio vantaggio di creare percorsi musicali e tematici di grande interesse. Come accade proprio in questo nuovo disco che si apre con una delle Sinfonie del periodo così detto “Sturm und Drang” dove più evidente è la dimensione teatrale – quasi operistica – di questi lavori.

Anche qui troviamo una delle sinfonie giovanili, autentici capolavori di inventiva, perfetta sintesi di un passato che si rivitalizza attraverso geniali intuizioni sviluppate poi nei lavori successivi.

Insomma, dopo tanti anni all’insegna del barocco e della sua riscoperta, Antonini e il Giardino Armonico si stanno ponendo come serio punto di riferimento per l’esecuzione della musica del periodo classico con strumenti originali. Da far invidia ai colleghi tedeschi e francesi.

Gabriele Formenti