AA.VV.
“Minuetto”
The art of The Regal dance
Alessandro Stella
CD KHA017
”Senza alcun ordine la danza sia, chi il minuetto, chi la follia, chi l’alemanna, farai ballar”. Così canta Don Giovanni in una delle arie più famose dell’opera di Mozart (“Fin ch’han dal vino”, atto I, scena XV). Ricordando questo memorabile passaggio ci accingiamo ad ascoltare questa interessante novità discografica propostaci dall’etichetta KHA. Si tratta di un progetto antologico che racchiude, in 21 tracce, un memorabile itinerario all’interno del genere del Minuetto. Danza dalle antichissime origini, che seppe stregare più di un compositore. Se la dimensione barocca-settecentesca è quella che subito viene in mente quando pensiamo a questa danza in tempo ternario, diciamo subito che il presente CD ha senza dubbio il pregio di ricordarci che il Minuetto attraversò i secoli e i generi musicali, divenendo esso stesso emblema di una musica che presto si sarebbe definita classica. L’ideazione di questo CD ha richiesto un paio di anni di ricerche per proporre un programma accattivante ma non scontato. Il viaggio musicale inizia con la musica di Henry Purcell, con un delizioso minuetto in la minore e prosegue, in un ideale contrappunto musicale, con autori quali Handel, Brahms, Schubert, Albéniz, Mozart, Bach, Beethoven, Rameau, Couperin, Haydn, Krieger, Dussek, D. Scarlatti, Dvorak, Ravel e Samuel Barber, cui spetta un ideale chiusura del programma proposto. Alessandro Stella – già ospite del Progetto Martha Argerich dal 2008 – si mostra l’interprete più giusto per questo disco, dove musica antica e barocca dialogano con l’Ottocento e con la modernità. L’ascoltatore rimarrà forse stupito da quanta varietà possiamo trovare in questa musica e in questi brani, alcuni dei quali davvero di breve durata. Ma non dimentichiamo che il Minuetto nasce come Danza, come ben dice il nostro Don Giovanni, e allora godiamoci questo inno alla vita con un disco davvero pregevole. Nel libretto anche un bonus: un breve racconto di Guy de Mapuassant, “Minuetto”, anche questo un chiaro omaggio al nobile genere musicale.
Gabriele Formenti