J.S. BACH
CONCERTI PER 2,3,4 PIANOFORTI
BWV 1060-1063-1065
David Fray, Jacques Rouvier,
Emmanuel Christien, Audrey Vigoureux
Orchestre National du Capitol de Toulouse
ERATO/WARNER CLASSICS
Bach e il pianoforte. In questo ultimo periodo sembra essersi rinvigorita una discografia bachiana già di per sè abbastanza nutrita che vede il pianoforte protagonista. Ma è indubbio che con l’avvento degli specialisti del barocco, questo repertorio abbia trovato una più significativa interpretazione da parte di cembalisti sempre più preparati grazie anche a copie magnificamente realizzate oggi (per non parlare degli originali restaurati).. Così, in questi ultimi anni, si è assistito a qualcosa di paradossale: i grandi pianisti rifuggivano Bach, lasciandolo appunto agli specialisti. Ma oggi anche gli interpreti che non si occupano di musica antica sono in grado di affrontare questa musica con un piglio interpretativo che potremmo definire “storicamente informato”. La cosa non può che farci piacere, in quanto amplia e non di poco la platea degli ascoltatori potenziali, proponendo nuove interpretazioni di grandi capolavori. Potremmo aprire qui anche una parentesi sul rapporto di Bach e il nuovo strumento (all’epoca si chiama Fortepiano). Non è questa la giusta sede, ma ci limitiamo a ricordare come sia stato ormai sfatato l’aneddoto tramandatoci sul giudizio negativo di Bach verso il pianoforte. Fra i pianisti che si sono fatti un nome con Bach c’è sicuramente il francese David Fray, classe 1981. Ricordiamo qui i precedenti CD con le Partite e i concerti per pianoforte solo con la Kammerorchester Bremen. A quest’ultimo CD si aggiunge ora la presente novità discografica, propostaci da Erato, dedicata a tre concerti per 2, 3 e 4 pianoforti. Si tratta di lavori cui Bach mise mano nel corso di vari anni, ripescando vecchie composizioni originali per violino e altri strumenti. Fra i tre concerti qui proposti, il più famoso è certamente quello per 2 tastiere, derivato dal concerto per 2 violini BWV 1062, con il suo struggente secondo movimento. Ma il programma ci propone anche il meraviglioso concerto per 3 pianoforti BWV 1063 (il più riuscito nel disco a mio avviso) e quello per 4 pianoforti BWV posto in apertura di CD (forse il più “scenografico” da vedere in concerto, con i quattro strumenti a cosa sul palcoscenico). Ci troviamo di fronte innegabilmente a un bellissimo disco, realizzato con estrema cura per il dettaglio e per il suono, calibrato in disco con un giusto riverbero, mai fastidioso. Ottima la prova del complesso di soli archi dell’Orchestra du capitol de Toulouse, che accompagna con perizia i solisti, calibrando il giusto il proprio vibrato, senza appensantire così il discorso musicale. David Fray, qui nella veste anche di direttore, concerta al meglio questi capolavori che vedono la partecipazione dei pianisti Jacques Rouvier, Emmaneul Christine e Audrey Vigoureaux. Davvero un bel disco.
Gabriele Formenti