AA.VV.
Duo Octo Cordae
Domenico Masiello, violino
Eliana Candia, violino
Farelive FL 028
Ecco un progetto interessante, originale e molto ben realizzato. Lo propone il giovane duo “Octo Cordae”. Nome quanto mai azzeccato per mostrare come otto corde (quattro per ogni violino) possano creare un mondo musicale tutt’altro che povero o poco interessante. Del resto, la forma del Duo è stata sempre considerata fra le più importanti forme didattiche. La letteratura di questo genere ne è piena e non solo quella violinistica. E’ musica che si sviluppa per mettere l’allievo in contatto con il maestro, in un vicendevole scambio, in un arricchimento reciproco. Se questa forma trova la sua massima espressione durante l’ottocento, non di meno il periodo barocco propone letteratura significativa per i due strumenti soli. Alcuni di assoluto valore come la famosa raccolta dell’Op. 3 di Jean-Marie Leclair, sicuramente un capolavoro del genere. Proprio a Leclair è dedicata l’apertura di questo CD prodotto dall’etichetta Farelive con Domenico Masiello e Eliana de Candia ai violini. Dal 2016 suonano assieme e hanno dato vita a questo Duo stabile. Scelta coraggiosa ma anche affascinante, in un panorama dove la concorrenza – a livello cameristico – è notevole. Sapersi ritagliare il proprio spazio in questo mondo non è da tutti: ci vuole intelligenza ma anche bravura. Tutte doti che Octo Cordae possiede, a giudicare anche dai restanti ascolti del disco. Di grande interesse la Serenate op. 23 n. 6 di Giovanni Battista Viotti, autore italiano (che fece fortuna in Francia), oggi troppo spesso dimenticato (eccezion fatta per Guido Rimonda che per l’etichetta Decca sta portanto avanti un progetto di registrazione integrale destinato a entrare nella storia dell’interpretazione di questo autore). Non meno interessante la figura di Charles De Beriot, nome questo forse sconosciuto al più grande pubblico, ma non ai violinisti che lo ricordano come il fondatore della scuola violinistica belga. I due suoi lavori qui presentati (Duo Concertante op. 57, n.1 e Aria Spagnola op.113, n.6) mostrano tutte le qualità compositive di De Beriot e allo stesso tempo le qualità esecutive richieste agli interpreti. Un bel viaggio musicale alla riscoperta di un genere oggi troppo spesso dimenticato.
Gabriele Formenti