Alla ri-scoperta di Alessandro Stradella
Definirlo semplicemente “Festival” è, arrivati a questa nuova edizione, riduttivo. Perchè il “Festival Barocco Alessandro Stradella” è davvero molto di più. Un corso di perfezionamento con masterclass di alto livello; un progetto dedicato ai più giovani; una stagione concertistica di assoluto valore; una produzione discografica che sta procedendo spedita, anno dopo anno.
Ideato da Andrea de Carlo (nella foto), il “Festival barocco Alessandro Stradella” (che si svolge fra Viterbo e Nepi – città natale del compositore) ha saputo conquistare un pubblico di fedeli appassionati, di critici musicali, della stampa non solo nazionale. Ma accanto alla stagione concertistica – si inizia il primo di settembre con “Ester, liberatrice del popolo ebreo” , Viterbo, Chiesa di S.M. della Verità – abbiamo un calendario di Masterclass davvero ragguardevole: violino barocco (Enrico Onofri), Canto barocco (Gemma Bertagnolli), Flauto dolce (Dan Laurin), viola da gamba (Lucile Boulanger), violoncello barocco (Andrea Fossà), Liuto (Andrea Damiani), Clavicembalo e basso continuo (Giulia Nuti).
Ma, accanto ai professionisti del barocco, grande spazio viene riservato ai più giovani, con lo Stradella Y-Project: una collaborazione con il conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, che permette ai giovani barocchisti (strumentisti e cantanti) di cimentarsi con lo studio di un’opera di Alessandro Stradella. Un progetto che ha come fine ultimo la produzione dello spettacolo con una turneè che durerà fino al febbraio del 2019. Il titolo di quest’anno è “Santa Editta, vergine e monaca, regina d’Inghilterra”.
Festival “Stradella” significa anche produzioni discografiche di assoluto rilievo. Parliamo dello Stradella Project: una collaborazione con l’etichetta Arcana (Outhere) che si prefigge di registrare i titoli presentati durante le varie stagioni con una cadenza perfettamente studiata. Siamo giunti al quinto volume (in uscita il prossimo autunno 2018), con “La Doriclea”, mentre possiamo già ascoltare i precedenti volumi: “Santa Pelagia”, “Santa Editta”, “San Giovanni Crisostomo”, “La forza delle Stelle”. Tutte significative interpretazioni che hanno rivelato al grande pubblico il genio assoluto di un compositore divenuto noto per la sua tragica fine, ma assai poco per la sua musica.
Segnaliamo poi, che nel ricco cartellone concertistico del festival non troviamo solamente la musica di Stradella: un appuntamento interamente dedicato alla viola da Gamba con Lucile Boulanger, “France 1658-2008” – 6/9; “Assassini, assassinati” con l’ensemble Repicco (7/9), “Il canto di Roma”, un percorso nella musica romana dal medioevo ai giorni nostri, con Ensemble Mare Nostrum (8/9), “Alfabeto falso” con l’ensemble I Bassifondi (9/9, Nepi, chiesa di S. Tolomeo). Non mancano poi momenti di confronto fra studiosi con le conferenze (“intorno alla nascita di Alessandro Stradella. Nuovi documenti”, con Davide Mingozzi, 8/9,; “le regole del basso continuo del sig. Alessandro Stradella” con Giulia Nuti, 11/9; “un principe letterato: Lelio Orsini e i suoi ‘oratori sacri’ per musica” con Arnalo Morelli. Grande chiusura domenica 16 settembre a Viterbo, con il concerto “La Clessidra: la soglia tra due secoli”. Musiche di Caccini, Peri, dè Cavalieri, Monteverdi, Venosa. Il dettaglio di tutti i concerti a questo indirizzo: www.festivalstradella.org
Gabriele Formenti