“Diligamus Invicem”
la Musica nella tradizione Cattolica e Anglicana
Concerto Ecumenico in Cappella Sistina
Hereford Cathedral Choir
Director of Music Geraint Bowen
Cappella Musicale Pontificia “Sistina”
Maestro direttore Massimo Palombella
27 Giugno 2018
Il 27 giugno scorso si è svolto presso la Cappella Sistina, nel Palazzo Apostolico al Vaticano il concerto “ Diligamus Invicem, La musica nella tradizione Cattolica ed Anglicana”, eseguito dall’Hereford Cathedral Choir, diretto da Geraint Bowen e dalla Cappella Musicale Pontificia “Sistina” diretta da Monsignor Massimo Palombella. Si trattava del tradizionale Concerto Ecumenico per la Festività dei SS. Pietro e Paolo presente il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, che vuole, ospite il Coro della Cappella Sistina, estendere l’invito a importanti Cori appartenenti alla tradizione musicale sacra cristiana soprattutto anglicana ed evangelica. Questo evento si situa nel particolare contesto che vede la Chiesa Cattolica Romana e particolarmente l’attuale Pontefice Papa Francesco, porre il tema dell’ecumenismo come primario, nella esigenza sempre più convinta e responsabile del dialogo fra le diverse appartenenze religiose, e della necessità di una ritrovata unità fra i Cristiani. Partendo da queste necessarie premesse , il Concerto “Diligamus Invicem “ nella straordinaria cornice michelangiolesca della Cappella Sistina , ha trovato nelle due tradizioni corali polifoniche Inglese Anglicana e Romana Cattolica , una grande occasione di confronto ,ma anche di unione, nel nome di grandissimi musicisti , sia rinascimentali che contemporanei che hanno dedicato la loro ricerca compositiva al repertorio sacro di matrice polifonica.
The Hereford Cathedral Choir diretto con grande maestria da Geraint Bowen, è sicuramente uno dei più antichi e prestigiosi cori inglesi, che da diversi secoli educa alla tradizione polifonica anglosassone, partecipando a numerosi eventi come il Three Choirs Festival e facendo tours in tutto il mondo e numerosi album. La Cappella Pontificia “Sistina” la più antica al mondo ancora esistente, nel Rinascimento ha visto fra i suoi maestri grandissimi polifonisti come Guillaume Dufay , Joaquin Deprez, Jacob Arcadelt, Cristobal de Morales, Giovanni Pierluigi da Palestrina e Gregorio Allegri, continuando la grande tradizione musicale polifonica anche in Età Barocca e Settecentesca, non interrompendo mai l’attività anche negli ultimi due secoli.
Il Coro oggi è formato da 20 cantori adulti e 35 Pueri Cantores diretti rispettivamente da Monsignor Massimo Palombella e dal Maestro Marco Pavan. Negli ultimi anni, sotto la direzione di Monsignor Palombella, voluto alla guida del prestigioso Coro da Papa Benedetto XVI e confermato nel ruolo da Papa Francesco, si è voluta maggiormente concentrare l’attività musicale, sulla ricerca e l’analisi del grande patrimonio di musica liturgica proveniente dagli autori rinascimentali, in particolare Pierluigi da Palestrina del quale durante il concerto, si sono eseguiti due stupenti mottetti “Tu es Petrus “,” Exultate Deo” e il “Credo” dalla “Missa Papae Marcelli”, sicuramente la più nota Messa del grandissimo compositore cinquecentesco italiano. Anche il Coro della Cappella Pontificia Sistina viene spesso invitato in prestigiose manifestazioni come quest’anno al famoso Gala di Beneficenza del Metropolitan Museum of New York e a Buckingham Palace . Recentemente un suo album “Cantate Domino” edito dalla Deutsche Grammofon , con l’eccezionale presenza della grande mezzosoprano italiana Cecilia Bartoli, ha vinto l’ Echo Klassik Award .
Due grandissime tradizioni polifoniche a confronto entrambe portatrici di un linguaggio unico nella storia musicale sacra.
L’Hereford Cathedral Choir ha concentrato la sua esecuzione sui musicisti rinascimentali di epoca Tudor maggiormente rappresentanti della Scuola Anglicana sotto i regni di Enrico VIII ed Elisabetta I come Thomas Tallis, giungendo al periodo giacobita degli Stuart con l’immenso per me, Wylliam Byrd. Entrambi questi autori hanno coniugato le esigenze della nuova Chiesa Anglicana con quella precedente, portando l’inglese come lingua associata al latino nei testi da loro musicati. Lo stile più netto, asciutto e purissimo della musica sacra inglese, con altri autori ottocenteschi e novecenteschi, ha trovato però un momento assolutamente esaltante in un brano di intimo raccoglimento di Benjamin Britten, il grande compositore britannico novecentesco , nel meraviglioso e commovente Hymn to the Virgin. La Cappella Pontificia Sistina ha offerto nelle pagine di Pierluigi da Palestrina una maggiore morbidezza e nella declinazione degli Affetti già anticipatori del futuro Barocco, un fraseggio di perfetta scuola contrappuntistica.
Un grande privilegio per me assistere a questo splendido concerto, in una cornice da me amatissima, la Cappella Sistina, con i suoi meravigliosi affreschi delle pareti, Botticelli, Ghirlandaio, Signorelli, la volta, da poco tempo incredibilmente illuminata , di Michelangelo e il sublime Giudizio Universale , nella intensa spiritualità del momento, sembrava dialogare con le perfette architetture polifoniche delle straordinarie musiche eseguite. E un grande momento di partecipazione al dialogo inter – religioso che in questo momento di grande difficoltà storica può aiutare a raggiungere una maggiore fratellanza fra i Popoli.
Isabella Chiappara