C. GOUNOD
Intégrale des quatuors à cordes
Quatuor Cambini-Paris
Aparte/Palazzetto Bru Zane
È certamente un 2018 affollato di anniversari. Su tutti ricordiamo i 100 anni dalla morte di Claude Debussy. Proprio il compositore francese sta un poco oscurando un altro compositore transalpino che si ricorda quest’anno. Parliamo di Charles Gounod, a 200 anni dalla nascita (1818-1893). Ma se il grande pubblico può dimenticarsi un anniversario, non così fanno le isituzioni e gli operatori del settore, sempre molto attenti a date e anniversario. È dunque certamente una fortuna che esista il Palazzetto Bru Zane di Venezia, questo Centre de musique romantique français, che ogni anno propone una stagione concertistica incentrata su un compositore, con il chiaro intendo di riscoprirne lavori dimenticati, di riproporli al pubblico e infine di registrarli con produzioni discografiche di assoluto livello. A Charles Gounod il Palazzetto ha dedicato un ciclo di concerti con il chiaro intento di riscoprire questo compositore. Qualcuno forse potrebbe storcere il naso e chiedersi: riscoprire Gounod? Non è un autore già noto oggi? Certamente, rispetto ad altri compositori, Gounod è ben noto oggi, soprattutto per la celeberrima Ave Maria (che riutilizza il primo preludio dal Clavicembalo ben temperato di Bach) e per opere come “Faust” e “Romèo et Juliette”. Ma, come ben testimonia questo doppio CD dell’etichetta francese Aparte, Gounod fu prolifico compositore (per un aggiornamento sulla recente produzione discografica dedicata a Gounod in occasione dell’anniversario, guardate il nostro servizio per CDCLASSICOTV) con ampi interessi per i più differenti generi. Qui lo troviamo alle prese con il quartetto d’archi, vero banco di prova per i compositori, dove ai quattro strumenti prìncipi della famiglia del violino viene richiesto di ricreare un’orchestra in miniatura, una sonorità intima, una trama contrappuntistica originale. Ma il doppio disco possiede un altro, innegabile e intrinseco valore: per la prima volta in assoluto questa musica (si tratta, in totale, di 5 quartetti d’archi), viene incisa con strumenti originali dell’epoca. Considerando quanto rare ancora oggi siano le registrazioni per quartetto d’archi con strumenti d’epoca (equipaggiati con corde di budello e archetti appopriati al periodo, oltre a violini dell’epoca), il Quatuor Cambini-Paris merita un plauso. Indubbiamente una delle registrazioni cameristiche più interessanti degli ultimi tempi. Pe godere di un’interpretazione impeccabile e di una musica tutta da riscoprire. Finalmente.
Gabriele Formenti