J.S. BACH
Musicalische Opfer
Solisti della Turin Baroque Orchestra
Ensemble Sol Invictus
Francesca Odling, traversiere
Svetlana Fomina, violino e viola
Paola Nervi, violino
Nicola Brovelli, violoncello
Gianluca Cagnani, organo e clavicembalo
Elegia Classics
Non c’è dubbio che l’ “Offerta Musicale” rappresenti oggi un caso unico di musica su commissione, nata cioè in un determinato contesto, per un determinato committente. Questo fu Federico II Re di Prussia, appassionato di flauto traversiere e mecenate, tanto da creare un’orchestra di musicisti super-star, attratti in quel di Berlino da salari sopra la media. Così, autori come Quantz, i fratelli Graun, Benda e Carl Philipp Emanuel trovarono un luogo dove vivere della propria musica, senza altre preoccupazioni (C.P.E. Bach per quasi trent’anni della sua vita). Il famoso Thema Regio che la leggenda narra Federico II avrebbe suggerito a J.S. Bach (ma la cosa è più che mai avvolta dal dubbio, vista la complessita del tema) è solo l’incipit per raccontare questa storia. Una composizione fra le più simboliche di Bach, forse ancora più dell’Arte della Fuga, cui spesso viene – a ragione – associata. Oggi, grazie all’etichetta Elegia, possiamo ampliare la nostra collezione di registrazioni su quest’opera così famosa e così incisa. In catalogo possiamo infatti contare su edizioni di assoluto pregio (Musica Antiqua Koln, solo per citare il primo gruppo che mi viene in mente) dove l’Italia però è sempre rimasta un po’ in disparte. Ricordando la bella incisione di qualche anno fa per l’etichetta francese Arcana con i fratelli Gatti, ci fa oltremodo piacere trovare ora sugli scaffali questo disco tutto piemontese, con protagonisti i solisti dell’Orchestra Barocca di Torino. Particolarità di questa esecuzione è certamente l’impiego dell’organo, suonato dal bravo Gianluca Cagnani (qui con l’Organo Pinchi della Chiesa Madonna del Rosario, Chivasso, Torino). A lui spetta infatti eseguire il Thema Regio in apertura, che apre la strada a un percorso speculativo senza pari, culminante nella straordinaria Sonata a Tre per flauto traversiere, violino e basso. Un plauso a tutti i componenti del gruppo, che regalano una prova certamente all’altezza delle migliori incisioni disponibili in commercio oggi. Splendida, come da tradizione dell’etichetta, la presa del suono, generosa, che valorizza gli strumenti barocchi. Un’incisione tutta italiana per un capolavoro appannaggio, almeno fino a ieri, dei migliori gruppi tedeschi.
Gabriele Formenti