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W.A. MOZART

REQUIEM

Sophie Karthäuser

Marie-Claude Chappuis

Maximilian Schmitt

Johannes Weisser

RIAS Kammerchor

René Jacobs, direttore

Freiburger Barockorchester

four-stars

Un recente, interessante articolo apparso sul numero di Novembre 2017 della rivista Gramophone, a firma di David Threasher, fa il punto sulle edizioni discografiche oggi disponibili sul mercato del Requiem di Mozart. La dissertazione è piuttosto interessante per vari aspetti: partendo dall’ultima incisione apparsa sul mercato – quella oggetto di questa recensione – Threasher ci ricorda come più della metà del Requiem, così come lo conosciamo oggi, non fu composto da Mozart. O meglio, non fu completato dal salisburghese, causa la morte sopraggiunta il 5 dicembre del 1791. Il risultato di questa triste e prematura dipartita fu che la partitura del Requiem rimase imcompleta per circa 2/3. Sarà il collega, allievo e amico Franz Xaver Süssmayr a completare quello che è considerato, universalmente, un grande capolavoro. Ora, la dissertazione di Threasher ci ricorda come ancora oggi sia difficile ricostruire con precisione quanto Mozart abbia realmente portato a compimento o solamente abbozzato e questo perchè il Süssmayer si prese la libertà di scrivere sulla partitura manoscritta di Mozart. Ma non solo. La sua calligrafia presenta impressionanti affinità con quelle dello stesso Mozart. Insomma, ce n’è a sufficienza per la musicologia e per tutti coloro – e non sono i pochi – che in questi ultimi decenni hanno considerato il completamento di Süssmayer non all’altezza del genio di Mozart. Ma sarà davvero così? Il dubbio non si dipana, anzi prende nuovo vigore proprio quando, in anni recenti, una parte degli studiosi ha rivalutato la figura di Süssmayer. Il risultato è che oggi molti compositori si cimentano nell’offrire una propria versione alternativa del Requiem completato dall’allievo del salisburghese.

La più recente incisione di René Jacobs (che così aggiunge un altro prezioso tassello alla sua già ampia discografia mozartiana, con opere, sinfonie e concerti) ci offre una visione “alternativa” e in qualche modo differente da tutte le altre in commercio. Ci propone infatti la versione di Süssmayer, rivista e riscritta. Harmonia Mundi definisce questa versione “Süssmayr Remade” e per capire l’operazione ci dobbiamo per forza di cose affidare al libretto, come sempre generoso, offerto dalla casa discografica francese. L’operazione è portata avanti dal compositore francese Pierre-Henri Dutron, che nel booklet spiega le ragioni delle sue scelte compositive, volte non a stravolgere ma a “revisionare” Süssmayer, il che poi, in definitiva, alla prova del puro ascolto, non sembra discostrarsi molto da quello cui siamo abituati. Sarebbe forse stato più interessante, a questo punto, ascoltare la seconda rivisitazione di Dutron, quella definita “Mozart Extended”, meno convenzionale e, a quanto possiamo capire, più radicale.

Ma in questa nuova registrazione mozartiana troviamo il solito geniale Jacobs. Pochi altri direttori hanno fatto un lavoro così approfondito sulla sua musica. Forse nessun altro conosce il suo teatro come Jacobs. Tenendo presente questo, possiamo leggere anche questa interpretazione del Requiem, dove la dimensione teatrale è evidente. Un Cast vocale di assoluto livello per una registrazione che segna sicuramente un punto importante nella storia interpretativa di questo capolavoro, anche se chi scrive preferisce ancora la versione realizzata da Theodore Currentzis e proprio recentemente riproposta in ristampa da Alpha, sempre con strumenti originali (con l’orchestra Anima Eterna). Agli antipodi rispetto a questa lettura.

Gabriele Formenti