AA.VV
IL VIOLONCELLO DEL CARDINALE
Accademia Ottoboni
Marco Ceccato
Alpha 368
Le note struggenti del primo movimento, Largo, della Sonata per violoncello op. 1, no 8 di Pietro Giuseppe Gaetano Boni escono ordinate dai diffusori dell’ hi-fi riempiendo la stanza dell’ascolto e obbligandomi a sospendere ogni attività.
E’ uno di quei momenti in cui la musica prende il sopravvento sulle umane vicende, anche le più minute,, offrendoci la possibilità di entrare in un mondo iperuranico dove il tempo e le cose appaiono irrimediabilmente diversi da come siamo abituati a viverli nella quotidianità.
L’etichetta Alpha, procedendo nel suo restyling, ha scelto di proporci questa traccia che, accanto a proposte di opere ormai entrate nel novero del linguaggio musicale dell’umanita’, ci offre polle di acqua sorgiva purissima e zampillante che, nel momento stesso in cui disseta l’arsura che la ricerca della verità spesso induce, ci dà gli elementi non solo per compiere questo viaggio.
Infatti Il CD dell’Accademia Ottoboni, sotto la direzione di Marco Ceccato, a mio sommesso parere uno dei migliori violoncellisti della sua generazione, ci offre uno spaccato storico prezioso sulla società della Roma papalina e sui suoi oligarchi a cavallo fra XVII e XVIII secolo.
La registrazione e’ infatti dedicata alla sfida in corso durante quegli anni tra il Cardinale Pietro Ottoboni e il Cardinale Benedetto Pamphili, concentrati in una tenzone che ebbe il merito di portare a Roma nello stesso periodo i tre musicisti più importanti del tempo: Haendel, Corelli e Alessandro Scarlatti.
Questo voleva dire orchestre stabili, con i migliori esecutori, ma anche compositori che,fornissero la materia prima, cioè nuove musiche che potessero alimentare questa sfida.
Per cui non solo i tre più importanti, ma altri cento, in grado di partecipare, con i loro talenti alla creazione del klimax musicale romano di quel ventennio stupefacente.
Ecco dunque, registrate nel CD, anche composizioni, sempre per violoncello, di Filippo Amadei, Nicola Francesco Haym, Giuseppe Maria Perroni e Giovanni Battista Costanzi.
Quel mondo, quell’atmosfera emergono senza difficoltà da queste musiche che pongono inoltre il violoncello in una posizione di contiguita’ rispetto al violino.
Mi pare ovvia, a questo punto, la mia raccomandazione all’ascolto di questo eccellente CD.
Angelo Formenti