cd cover charpentier

M.A. Charpentier

PASTORALE DE NOEL

GRANDES ANTIENNES O DE L’AVENT

Ensemble Correspondances

Sebastien Dauce’

Harmonia Mundi. HMC 902247

Schermata 2016-11-02 alle 16.07.41

Come ogni anno la freccia del tempo corre verso il 25 dicembre (oppure è quel giorno che corre verso di noi? : questione ancora irrisolta nonostante gli sforzi e le teorie di fisici e filosofi, a cominciare da Einstein. Ma questo è un altro discorso…) e, sugli scaffali e nelle vetrine dei negozi di dischi, compaiono nuove incisioni e ristampe che spesso obbediscono solo alle leggi del marketing.

Non è questo il caso del CD di cui parliamo oggi, dedicato dall’etichetta Harmonia mundi a M. A. Charpentier ed alla sua Pastorale di Natale, con le sue tre versioni, numerata in catalogo H. 483, H 483°, H.483b.

Cominciamo col dire che Charpentier occupa un posto rilevante nella storia della musica, non solo francese ma di tutta l’Europa e non, come alcuni “trucidi e grezzi” pensano, conosciuto solo come “quello della sigla dell”Eurovisione prima delle partite di calcio”. E l’ascoltatore accorto non può fare a meno, se desidera comprendere fino in fondo la musica francese del XVII secolo, la sua estetica, i suoi perché storici e non solo, cercare di studiare e di capire il contesto nel quale questa musica e’ nata e si è sviluppata, per arrivare ad avere un panorama esauriente della Francia del “Grand Siecle”, delle sue istituzioni musicali e dei loro rapporti col potere.

Così non possiamo non sottolineare come la vita artistica, e non solo, di M. A. Charpentier sia legata a filo doppio con la casata dei Guisa e col loro circolo culturale, libero e indipendente di fronte alle scelte di gusto e di rapporto con gli artisti che il Re Sole e la sua Corte proponevano.

L’animatrice e la mente progettuale di questo mecenatismo, potremmo dire “di ricerca”, fu Maria di Lorena, nipote di Enrico di Guisa detto “lo sfregiato” (le Balafre’), uno dei sostenitori della Lega antimonarchica dei nobili. Maria aveva solo sei anni quando segui’ i membri della sua famiglia nell’esilio italiano cui , con la sconfitta della Lega, erano stati condannati da Richelieu. Rientrata a Parigi dodici anni dopo, Maria, che non si sposò mai, dedico’ tutte le sue energie a riportare all’antico splendore la Casata dei Guisa, mantenendo sempre la distanza dal potere regale.

D’altro canto, il mecenatismo era sempre stato un elemento caratteristico della famiglia e ne beneficiarono oltre a musicisti come Charpentier, anche letterati come Corneille e La Fontaine.

Maria assicurava agli artisti la più ampia sicurezza economica accanto alla più ampia libertà creativa, facendone degli alleati fedeli. In questa temperie culturale, alla fine degli anni ’60 del secolo, rientrato in Francia dopo un lungo soggiorno italiano, fu accolto nel cenacolo dei Guisa nel quale resto’ per circa vent’anni. In questo arco temporale, Charpentier fu testimone attivo dell’evoluzione della cultura francese, ma anche degli eventi più intimi della Casata. Tra questi, la morte nel 1675 del piccolo Luigi Giuseppe, ultimo erede maschio della linea dinastica dei Guisa.

Questo evento drammatico lascio’ una impronta importante, anche tra gli intellettuali del circolo, che colsero la nuova atmosfera che andava permeando la famiglia, ponendo in primo piano la figura di Gesù bambino sia negli uffici religiosi, che nel supporto a varie istituzioni caritatevoli, come pure nella celebrazione dell’evento del Natale.

Charpentier, nel triennio 1684-1686, offri’ alla sua protettrice una Pastorale, che ben si inseriva in questa dimensione del Natale.

Fino a quel momento, il genere della Pastorale, in lingua francese e non nel latino ecclesiastico, era stato utilizzato raramente nella liturgia della natività. In questo frangente si assiste ad un mélange tra genere sacro e profano, colto e popolare: il mistero della Natività viene così recepito con una commozione grave e profonda.

L’Ensamble Correspondance, sotto la guida di Sebastien Dauce’, ci offre la possibilità di apprezzare questa novita’, che consente di aggiungere un solido mattone alla storia della musica in una dimensione non solamente estetica.

Viene dunque Natale, ma i motivi di questo CD travalicano il marketing e la tradizione.

Angelo Formenti