AA.VV.
Michele Marelli, Contemporary clarinet
Karlheinz Stockhausen: “Klarinette aus Orchester Finalisten”; “Tanze Luzefa!”
Pierre Boulez: “Dialogue De L’Ombre Double”
György Kurtág: “In Nomine – all’ongherese (Damjanich emlékkő)”
Ivan Fedele: “High”
Marco Stroppa: “Il peso di un respiro – reflections for basset horn”
Brian Ferneyhough: “La chute d’Icare”
Giacinto Scelsi: “Kya for clarinet and ensemble”
Michele Marelli, clarinetto
Decca 4812772
Formidabile clarinettista, Michele Marelli in questo spettacolare compact disc ci mette di fronte alla sua arte eccelsa attraverso un florilegio dei più ardui pezzi per il clarinetto contemporaneo. Per quanto riguarda i brani di Stockhausen ci troviamo di fronte, per usare un paradosso, ad esecuzioni “filologiche” poiché Marelli è sempre stato uno stretto e privilegiato collaboratore del compositore tedesco, tant’è che nel disco è giustamente messa in risalto anche una dedica personalizzata. Il calibro da novanta Marelli lo cala comunque con il momento forse più arduo di tutto il disco (e forse anche il più alto), ossia il celebre “Dialogue De L’Ombre Double” di Boulez: uno “spazio sonoro” di venti minuti in cui il clarinetto dialoga con suoni preregistrati su nastro ed echi inviati dai “live electronics”, dispositivi capaci di rimandare una risposta sonora in tempo reale sulla base delle note emesse dall’esecutore. Gli altri brani del disco sono invece puramente solistici, tranne “La chute d’Icare” di Ferneyhough e “Kya for clarinet and ensemble” di Scelsi che prevedono l’interazione con ensemble strumentali. Tra l’altro, una bella sorpresa è rappresentata proprio dall’attenzione a Scelsi, irregolare quanto dimenticato compositore italiano. Un’incisione di tutto rispetto, ricca di brani rari ed inaspettati e con uno strumentista ai massimi livelli possibili. Da non mancare.
Fabrizio Carpine