Gioachino Rossini
“La Gazzetta
DVD Dynamic 37742
Lisetta, Cinzia Forte, soprano
Don Pomponio, Enrico Mirabelli, basso
Alberto, Edgardo Rocha, tenore
Filippo, Laurent Kubla, baritono
Doralice, Julie Bailly, mezzosoprano
Madama La Rose, Monica Mirabelli, mezzosoprano
Anselmo, Jacques Calatayud, basso
Monsù Traversen, Roger Joakim, baritono
Orchestra e Coro dell’Opera Reale della Vallonia
Jan Schultsz, direttore
Marcel Seminara, Maestro del Coro
L’opera di Rossini venne rappresentata per la prima volta il 26 settembre 1816 a Napoli; scomparve dal repertorio dopo la metà dell’Ottocento e lo stesso Rossini utilizzò alcune sue parti per il “Turco in Italia” e per la “Pietra del paragone”, mentre la sinfonia divenne quella della “Cenerentola”. Un importante numero dell’opera, il quintetto del primo atto, era andato perso e fu ritrovato solo nel 2012 dal famoso studioso rossiniano Philip Gosset ed è qui presente nella registrazione.
La trama narra le vicissitudini del ricco don Pomponio che, per maritare la figlia Lisetta, pone un annuncio, appunto, sulla Gazzetta, richiamando l’interesse di Alberto, che però ben presto s’innamora di Doralice, promessa dal padre Anselmo a Monsù Traversen; peraltro Lisetta è già legata sentimentalmente a Filippo, che per, per celare tale relazione, fa finta di essere innamorato di Madama La Rose e poi si presenta, travestito da quacchero, al padre di Lisetta chiedendone la mano, per essere poi respinto dalla giovane divenuta gelosa di Madama La Rosa. Dopo una lunga serie di vicende spassose, tutto si appiana e Lisetta e Doralice riescono ad avere ragione sulle imposizioni dei rispettivi padri sposando Filippo e Alberto.
La realizzazione scenica e registica di Stefano Mazzonis di Pralafera è divertente e vivace, con buffi costumi, anche se, essendo moderni ma fantasiosi, ci fanno chiedere il perché della trasposizione della vicenda ai nostri giorni (ci sono perfino dei computer molto ostentati).
Il direttore Schultsz dirige correttamente l’orchestra del teatro e tutto scorre musicalmente abbastanza bene, anche se qualche volte il coro non appare del tutto ben coordinato. Dal punto di vista vocale senza dubbio il migliore è il giovane tenore uruguaiano Roche, bella voce, ben gestita e valida presenza scenica; il soprano Forte se la cava bene interpretativamente, un po’ meno in quanto a vocalità, nella difficile e virtuosistica parte di Lisetta; lo stesso si può dire per tutte gli altri ruoli, ben gestiti scenicamente e adeguati musicalmente, ma con strumenti vocali non eccezionali. Nel complesso però tutta la rappresentazione funziona bene e in modo piacevole.
Davide Dettore