Jef van Hoof
“Art Songs”
Wilke te Brummelstroete (mezzosoprano)
Peter Gijsbertsen (tenore)
Jozef de Beenhouwer (pianoforte)
Antverpia String Ensemble – Ivo Venkov
CD Phaedra PH 92090
Tra i compositori fiamminghi che operarono all’inizio del Novecento, quindi a stretto contatto con i cambiamenti più o meno radicali del linguaggio musicale, Jef van Hoof (1884-1959) è quello che prestò la maggiore attenzione verso il repertorio liederistico, al quale contribuì con oltre centoventi brani, la maggior parte dei quali furono composti prima del 1925, ossia nel corso di quel lasso di tempo che vide il linguaggio musicale europeo abbandonare repentinamente le ultime propaggini del tardoromanticismo per affacciarsi alle aspre timbriche dell’espressionismo che ebbe modo di fiorire soprattutto nei Paesi di lingua tedesca. In effetti, nella maggior parte dei quasi quaranta Lieder registrati in questo CD, che fa parte dell’interessantissima collana dedicata dall’etichetta discografica belga ai compositori fiamminghi attraverso i secoli, si avverte tale tensione che culmina in alcuni casi in accenni dissonantici, in improvvise cesure che rompono momentaneamente gli schemi poetici e musicali, anche se tali accenni non debordano mai per trasformarsi in un’aperta crisi del linguaggio, nel quale, dopotutto, le tentazioni tardoromantiche tendono ancora ad avere il sopravvento. Sono Lieder, questi, che per la loro brevità, ben difficilmente superano i tre minuti di durata, possono rientrare nella categoria di “schizzi vocali” (van Hoof si serve quasi sempre di versi di poeti belgi e olandesi, tra i quali Guido Gezelle, Giza Ritschl, Gust van Roosbroeck), nei quali tratteggia velocemente, fissandoli sullo scarno accompagnamento musicale, come se si trattasse di pennellate timbriche che restano incastonate nella riflessione dell’ascolto. In generale, l’esecuzione dei vari interpreti è buona, con una particolare nota positiva a favore del tenore Peter Gijsbertsen, mentre il mezzosoprano Wilke te Brummelstroete se la cava meno bene quando deve affrontare il registro acuto che spesso risulta forzato e strozzato. Per appassionati del genere liederistico.
Andrea Bedetti