F. J. Haydn
Violin Concertos
Isabelle Faust, violino
Münchener Kammerorchester
Christoph Poppen, direttore
Pan Classics
Non c’è dubbio che questo sia un momento particolarmente felice per Haydn. Come abbiamo più volte ricordato, la discografia sembra essere tornata con convinzione a proporre registrazioni del “padre della Sinfonia e del Quartetto”. Fatta questa premessa e superato il primo disorientamento dato dal fatto di trovare il nome della straordinaria Isabelle Faust sull’etichetta Pan Classics (non era un’artista Harmonia Mundi? Ha cambiato scuderia?), scopriamo che si tratta in realtà di una ristampa di una incisione effettuata nel 1997, quando ancora Isabelle Faust non era, evidentemente, famosa e nota come lo è oggi. Ancora dovevano arrivare le straordinarie incisioni per Harmonia Mundi che ci hanno fatto conoscere ed apprezzare una interprete versatile, universale potremmo dire, per tutte le stagioni…
A proprio agio sia nel repertorio barocco con complessi storicamente informati (è recente una sua turneè con il Giardino Armonico, ad esempio), che in quello cameristico (ricordiamo una bella integrale di tutte le sonate per violino e pianoforte di Beethoven, sempre per Harmonia Mundi), Isabelle Faust si conferma in questa incisione – che scopriamo solamente ora – intelligente interprete.
Qui con la Münchener KammerOrchester diretta da quello che fu il suo insegnante, la Faust ci propone 3 gioielli della produzione violinistica di Haydn: i concerti n. 1, 3 e 4. Il più noto (e forse anche bello, almeno per chi scrive) rimane il n. 4, che proprio recentemente è stato riproposto con mirabili esiti su strumenti originali da Riccardo Minasi in uno degli ultimi CD del Pomo D’Oro per Warner Classics. Si tratta di concerti nel più puro stile classico, dove lo spirito mozartiano aleggia indisturbato senza impedire alla genialità di Haydn di trovare una propria strada.
Musica sublime, che richiede una solida tecnica violinistica ma soprattutto – lo sottolineiamo – un grande gusto. Per far sì che questa musica possa vibrare in tutta la sua dimensione anche giocosa, ci vogliono interpreti di razza e qui la Faust si conferma (anche se “a posteriori” potremmo dire), nello show business violinistico, musicista fra le più interessanti. Un colpo d’arco generoso, un vibrato parsimonioso (quanto basta per Haydn), una pulita e fluida articolazione, un bellissimo suono. Senza ombra di dubbio, un disco del mese assolutamente immancabile.
Gabriele Formenti