Erano davvero molte le aspettative per questo concerto d’apertura della nuova stagione – la decima – di MilanoArteMusica. Questo Festival internazionale di Musica antica che ha luogo a Milano nei mesi esitivi ha di fatto riempito il grande vuoto lasciato dalla scomparsa del ciclo di Musica e Poesia in San Maurizio. Grazie al suo ideatore Maurizio Salerno e all’Associazione La Cappella Musicale (già ideatrice della rassegna “Due organi in concerto), la musica antica è tornata protagonista a Milano come non accadeva dalla metà degli anni ottanta, quando il capoluogo lombardo era una tappa obbligata per i maggiori interpreti di questo repertorio.
Oggi è nuovamente così e l’aggettivo “internazionale” non è usato a sproposito se guardiamo questo nuovo cartellone che porterà a Milano nei prossimi due mesi artisti del calibro di Cafè Zimmermann, ensemble francese quotatissimo soprattutto per l’interpretazione della musica di Bach (concerto Venerdì 22 luglio ore 20.30 in Santa Maria Annunciata Chiesa Rossa – in programma tutto Bach), il violinista tedesco Anton Steck (che un paio di anni fa ci aveva impressionato con una integrale dell’Op.5 di Corelli e che torna a Milano il mercoledì 27 luglio per una integrale questa volta dedicata alle sonate a cembalo e violino di Bach – doppio turno in San Bernardino alle Monache), il cembalista olandese Bob Van Asperen (giovedì 18 agosto – san Bernardino alle monache), solo per citarne alcuni.
Fatta questa necessaria premessa, parliamo del concerto di apertura. In una sempre gremita Basilica di Santa Maria della Passione, sono stati davvero tantissimi i Milanesi entusiasti che hanno sfidato la calura estiva (in chiesa non si stava poi tanto più al fresco che fuori) per assistere a 90 minuti di assoluta poesia.
Ormai è una tradizione per Accademia Bizantina e Ottavio Dantone aprire questa rassegna, e ogni volta è una festa, un momento magico di condivisione di emozioni. In un clima estivo, prima della partenza (per chi parte) o per chi decide di restare: in ogni caso un po’ come il primo giorno dopo la fine della scuola, quando lasciamo da parte le ansie accumulate e si dimenticano per un po’ i problemi di ogni giorno.
Un programma scelto con oculatezza, con la partecipazione della voce solista del soprano novervegese Berit Solset impegnata in alcune gemme Handeliane come il Gloria, un’aria dal Dixiti Dominus più altre arie tratte dall’Oratorio Belshazzar (che Accademia Bizantina sta portanto proprio in questo periodo in turnèe), Jephte e dal celeberrimo Messiah.
Sapientemente inframmezzati questi brani vocali da altre perle strumentali, come il Concertino a 7 “extra-opus” di Arcangelo Corelli, un brano assolutamente sconosciuto ai più, di assoluta bellezza. Come anche il Concerto grosso di Avison, avido trascrittore delle sonate di Domenico Scarlatti per la formazione del Concerto Grosso, pochissimo eseguito oggi in Concerto.
Non una sbavatura, tutto eseguito alla perfezione. Una perfezione molto vicina a quella del Disco che ha regalato una serata davvero indimenticabile. Con un paio di Bis che l’ascoltatore si è portato a casa nella mente, accaldato ma felice.
Il prossimo concerto di MilanoArteMusica è previsto per Lunedì 11 luglio (doppio turno delle 18.30 e 20.30) con l’integrale delle sonate op. 2 di Antonio Vivaldi con la Magnifica Comunità diratta da Enrico Casazza.
Gabriele Formenti