Mark Moya
“Kontrapunctus- A Neo-Baroque Introduction”
Kontrapunctus Orchestra – Edward Hong
CD Musicus Gethsemanensis
Chi ha qualche anno sulle spalle come il sottoscritto, si ricorderà che tra la fine degli anni Settanta e per tutto il decennio successivo furoreggiò (il verbo non è poi così fuori luogo, visto che fu capace di vendere più di venticinque milioni di copie in tutto il mondo) nelle hit parade della musica leggera un gruppo musicale chiamato “Rondò Veneziano” che coniugava la facilità e la semplicità di quel genere con temi, ritornelli, passaggi e perfino armonie desunte dalle opere più celebri del repertorio barocco. Ora, non voglio dire che questo CD ripercorra le orme e le finalità di quell’ensemble musicale, ma può apparire scontato il fatto che il disco in questione rappresenta una sorta di sfida, ossia quella di dimostrare che si può fare musica “neo”barocca anche al giorno d’oggi, facendo sì che il pubblico non avvezzo al linguaggio di questo genere musicale possa avvicinarsi, senza farsi intimorire dai grandi nomi, Händel e Bach su tutti, al magico mondo del contrappunto, un po’ come vuole lo stesso titolo di questa registrazione. La storia di questo disco, d’altra parte, è già di per sé particolare, visto che i brani che vi sono incisi sono quelli che il compositore contemporaneo Mark Moya ha scritto appositamente per un “audio book”, dal titolo “Gethsemane”, riguardante le vicende evangeliche legate a questo luogo. Da qui, la decisione poi di utilizzarle da parte dell’impresario R. Douglas Jacobs, dopo averle fatte arrangiare, in un disco che vede il direttore Edward Hong dirigere un ensemble orchestrale formato da giovani e dotati esecutori. Il risultato è un più che onesto lavoro nel quale, al di là delle indubbie capacità compositive di Moya nel confrontarsi con le ardue leggi contrappuntistiche, permette a chi desidera avere un primo ascolto, a livello di mera curiosità, “introduttivo” del barocco, di trovare in questa registrazione lo strumento ideale. Nulla da eccepire sull’esecuzione, sull’entusiasmo e sulla passione che i giovani orchestrali, a cominciare dalla violista Anna Kototylina, dimostrano di avere nei diciannove brani del disco.
Andrea Bedetti