mendelssohn

F. Mendelssohn-Bartholdy

SYMPHONIES Nos 3&4

Pablo Heras-Casado

Freiburger Barockorchester

Harmonia Mundi HMC 902228

Ogni nuova incisione di capolavori universalmente riconosciuti dovrebbe avere il suo perché: nuova lettura, introspezione dell’opera, interpretazione impeccabile, prassi esecutiva adeguata, utilizzo di strumenti originali, prima registrazione mondiale e chi ne ha, più ne metta.
Ma non sempre è così. Talora la nuova incisione va a rimorchio della fama del compositore e della sua opera e non vi troviamo nulla, o poco, che testimoni lo sforzo interpretativo, in modo da giustificare non dico la spesa per l’acquisto del CD, ma direi addirittura il tempo perso ad ascoltarlo.

Tutta questa solonica introduzione per dire che non è il caso del CD che andiamo a presntare e che invece ci trasmette una ricca, nuova interpretazione delle Sinfonie 3 e 4 (Scozzese e Italiana) di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Opere eseguite, registrate e fruite ormai migliaia di volte, dalla data di composizione fino ad oggi.

Sul podio il talentuosissimo Pablo Heras-Casado, alla guida della celebrata Orchestra barocca di Friburgo.
Ero bambino di pochi anni quando, negli anni 50, la Rai trasmetteva, prima del notiziario delle 19, una rubrica giornaliera di aggiornamento culturale. Il titolo era “Classe unica”è la sigla era l’Allegro vivace della Sinfonia Italiana.

Gran consumatore di programmi radiofonici, ne rimasi “imprintato”. Da allora, la quarta Sinfonia di Mendelssohn, evoca in me, ad ogni ascolto, una atmosfera di famiglia, con mia madre che prepara la cena, mentre io, seduto sulla mia seggiolina in cucina, ascolto la radio, che a quell’ora trasmetteva, appunto, “Classe unica”, con la sua sigla, incisa forse da Furtwangler, costituita dal primo movimento della Quarta mendelssohniana.

I miei tre lettori mi scuseranno per questa lunga digressione personale che tuttavia mi sembra confermi quanto dicevo all’inizio. In questo CD ci sono molti perché. Oltre alla qualità dell’interpretazione e della registrazione, per me c’e’ anche un perché della memoria.
Disco eccellente !

Angelo Formenti