A. SALIERI
“Les Danaïdes”
Collana «Opéra français» del Palazzetto Bru Zane (Ediciones Singulares) | 2015 Volume 9
Judith van Wanroij : Hypermnestre
Philippe Talbot : Lyncée
Tassis Christoyannis : Danaüs
Katia Velletaz : Plancippe
Thomas Dolié : Pélagus / Officiers
Les Talens Lyriques
Christophe Rousset, direzione
Les Chantres du Centre de musique baroque de Versailles
(Olivier Schneebeli, direzione artistica)
Si tratta di un ben curato volume pubblicato in edizione limitata e numerata da Ediciones Singulares sotto gli auspici del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française, al cui interno sono contenuti i 2 CD contenenti l’opera di Salieri. Le pagine stampate contengono vari interessanti saggi, oltre al libretto, in francese con traduzione in inglese: “Intrighi e polemiche all’Académie royale de musique” di Benoît Dratwiki; “La scenografia delle Danaïdes e il linguaggio dell’architettura” di Marc-Henri Jordan; “Lettere sulle Danaïdes” di Hivart (un violoncellista che suonò alla prima dell’opera e che descriveva giornalmente l’allestimento dell’opera a un conte russo che desiderava ripresentarla nel teatro del suo palazzo in Russia); e la critica dell’opera che venne pubblicata sul Mercure de France all’epoca della prima.
L’opera narra la terribile e sanguinosa vendetta che Danao si prese sul fratello Egitto, che gli aveva sottratto il trono: fa sposare dalle sue 50 figlie i 50 figli del fratello e le induce a uccidere gli sposi nella prima notte di nozze. Solo la figlia maggiore Ipermnestra si rifiuta di assassinare l’amato sposo Linceo, incorrendo nell’ira del padre che vuole ucciderla; l’arrivo all’ultimo momento di Linceo con i suoi soldati riesce a salvarla e provoca la morte dello spietato Danao, che, insieme alle sue 49 figlie uxoricide, viene sprofondato nell’Ade a patire orribili tormenti per l’eternità.
La prima avvenne il 26 aprile 1784 all’Académie royale de musique su un libretto originale di Ranieri de’ Calzabigi (tradotto in francese senza il suo permesso, cosa che portò anche a dure recriminazioni pubbliche da parte sua) e l’opera fu attribuita a Gluck nelle prime rappresentazioni. Solo dopo il suo grande successo Gluck annunciò ufficialmente che la paternità della composizione era del suo prediletto allievo Salieri, che lui aveva protetto all’inizio col proprio nome. Questo diede origine alla fama di Salieri.
Le Danaïdes sono un’opera senza dubbio in stile gluckiano, elaborata in modo da soddisfare il gusto parigino dell’epoca che amava in particolare le tragedie classiche alla Racine. La vocalità è molto declamata, con pochi cedimenti agli abbellimenti; la musica tende alla monumentalità e all’espressione dei sentimenti in modo grandioso, con scene corali e grandi masse. Ma si tratta senza dubbio di una creazione musicale importante, con grande fascino e di grande interesse.
La direzione di Rousset, con i suoi Talens Lyriques, riesce a rendere perfettamente il vigore, l’energia e l’empito della partitura, con tempi anche molto sostenuti, suono ampio e curato (ben reso dalla registrazione), in certi momenti è davvero trascinante.
Tutto il cast vocale è assolutamente eccellente. Il soprano olandese Judith van Wanroij ha una voce bella e ottimamente educata e rende una Ipermnestra dolce e tragica e straordinariamente espressiva, come nella famosa aria “Par le larmes dont votre fille”, cantata in modo superbo. Il basso greco Tassis Christoyannis è un Danao vocalmente adeguatissimo e ottimo dal punto di vista dell’interprete, esprimendo l’odio e la spietatezza in modo davvero potente, sia nelle aria sia nei recitativi. Affascinante, educata e dolcissima la voce del tenore francese Philippe Talbot, un Linceo innamoratissimo, tenero e vocalmente elegante, oltre che vocalmente corretto. Molto bravi anche i comprimari. Forse l’unica nota di critica si potrebbe rivolgere al pur ottimo coro: se fosse stato interpretativamente un po’ più caldo sarebbe stato davvero tutto ottimale.
Per chi vuole un saggio di questa edizione su You-tube può sentire e vedere la sinfonia dell’opera nell’esecuzione in forma di concerto a Venezia nel 2011, sotto il patrocinio del Palazzetto Bru Zane appunto, con gli stessi esecutori della registrazione qui presentata.
Davide Dettore