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G.F. HANDEL

The complete recorder sonatas

Muriel Rochat Rienth, flauto docle

Andrés Alberto Gómez, clavicembalo

Vanitas Records

 

 

Un’altra bella proposta firmata da questa etichetta spagnola specializzata in musica antica che abbiamo già avuto modo in passato di apprezzare su questo portale.

Questa volta in programma troviamo le famose (per non dire celeberrime) sonate per flauto dolce di Handel.

Si tratta di un corpus variegato e ricco, dove il “caro Sassone” sfoggia tutta la sua sapienza compositiva strizzando l’occhio al collega Telemann, che proprio al flauto dolce dedicherà una serie di composizioni davvero notevoli.

Molte delle sonate che qui vengono presentate sono suonate spesso anche dai flautisti, dagli oboisti e pure dai violinisti. Questo perché in fase di pubblicazione gli editori (lungimiranti, certo più dei nostri giorni) avevano presentato queste sonate destinandole a diversi organici.

Appare comunque chiara la volontà di destinare al flauto dolce gran parte delle composizioni, vuoi per la tonalità impiegata vuoi per la chiara idiomaticità della figurazione.

Di queste sonate esiste una infinita varietà di edizioni e non passa anno che non venga proposta una nuova integrale.

Certamente quella qui presentata è una delle più intriganti. Prima di tutto per la scelta assai azzeccata a mio modo di vedere di utilizzare il solo clavicembalo per l’accompagnamento del basso continuo (rinunciando così al violoncello): l’esecuzione ne guadagna in brillantezza e la tessitura strumentale risulta più limpida. Grazie anche all’eccellenza accompagnamento di Andrés Alberto Gómez, capace di sfruttare al massimo le potenzialità del suo strumento (una copia da Ruchers del 1624), che possiamo sentire in tutto il suo splendore in alcuni preludi improvvisati dallo stesso Gómez a introduzione delle sonate HWV 360 e 369.

E poi ovviamente c’è la flautista, che teniamo per ultima solo per poterne elogiare adeguatamente la bravura. Per questa incisione Muriel Rochat Rienth utilizza ben tre strumenti differenti, a dimostrazione di come la ricerca sul suono non sia secondaria.

Insomma, davvero una bella integrale, per ammirare una volta di più il genio di Handel.

www.vanitasmusica.com

Gabriele Formenti