cd cover tartini secondo natura

G. Tartini

“Secondo Natura”

Sigurd Imsen, Violino

Tormod Dalen, Violoncello barocco

Hans Knut Sveen, clavicembalo

Blu ray 2L 112

 

Siamo soliti citare la proverbiale prolificità di un Antonio Vivaldi in ambito barocco, ma ci dimentichiamo spesso come anche un altro grande compositore dell’epoca, l’istriano Giuseppe Tartini, non sia stato da meno, visto che nonostante una vita a dir poco avventurosa fu in grado di comporre almeno duecento sonate e più di 135 concerti per violino, strumento del quale fu grande virtuoso.

In effetti, come ci racconta la storia, abbiamo rischiato di perdere un grande violinista a vantaggio di un temerario maestro di spada, visto che fino a poco meno di vent’anni Tartini si fece una fama europea come spadaccino di prim’ordine, oltre che dotato di temperamento violento e temerario. Ma per fortuna, un matrimonio contrastato e l’inevitabile fuga, travestito da pellegrino, da Padova a Roma, permise al giovane Tartini di mettere la testa a posto e di rimettere le dita sul violino, sul quale si era già dilettato in precedenza. Il resto è noto: Tartini divenne una star violinistica di prima grandezza, capace non solo di incantare i contemporanei con la sua tecnica, sancita anche da alcuni trattati teorici, ma di lasciare anche un cospicuo numero di composizioni, tra cui le celeberrime sonate “Didone abbandonata” e, soprattutto, il “Trillo del Diavolo”. Quest’ultimo brano fa parte, con la Sonata in fa maggiore, op. 1 n. 12 e la Pastorale in la maggiore, op. 1 n. 13, del disco in questione, eseguito da un trio di interpreti di tutto rispetto che, in chiave squisitamente filologica, adottano un aspetto esecutivo che potrà forse spiazzare coloro che conoscono questi pezzi, a cominciare dal celebre “Trillo”, attraverso versioni più melodicamente e strutturalmente accattivanti. Al contrario, Imsen, Dalen e Sveen prediligono affrontare queste pagine con una maggiore riflessione timbrica, soppesando attentamente gli equilibri che si possono ottenere tra i tre strumenti, mentre il violino evita di mettere in atto l’annosa pratica di arabescare e infiorettare eccessivamente la propria parte. Un discorso a parte merita la qualità portentosa di questa registrazione, esaltata al meglio attraverso il formato Blu ray, che fa di questo disco un must per tutti coloro che appartengono alla categoria “dura e pura” degli audiofili.

 

Andrea Bedetti